La scopa a vapore permette di mantenere la propria casa pulita in maniera eccellente. Il vapore, infatti, ha una forza pulente capace di eliminare ogni tipo di sporco, anche quello più difficile, da tutte le superfici. Utilizzare una scopa a vapore, inoltre, significa preservare l’ambiente visto che non occorre usare detersivi e prodotti chimici in aggiunta.
Il risultato finale è una pulizia profonda con tanto di eliminazione di germi e batteri, un notevole risparmio economico e un ambiente migliore.
Una scopa a vapore è composta da un serbatoio con una resistenza elettrica che permette di riscaldare l’acqua e trasformarla così in vapore. Il serbatoio, disponibile in diverse misure, in linea di massima si va da 350 a 500 ml, può essere incorporato nell’elettrodomestico o risultare agganciato alla struttura e diventare così, quando necessario, anche un generatore di vapore portatile. Tra gli altri elementi, troviamo un termostato per controllare la temperatura, una spia che indica il raggiungimento della temperatura d’uso, una valvola di sicurezza in modo che vi sia sempre la corretta pressione all’interno del serbatoio e che non si verifichino incidenti, la parte inferiore pulente con un panno assorbente e un tubo o una bocchetta a cui è possibile agganciare vari accessori.
Prima di scegliere una scopa a vapore è bene tenere conto del peso. Questo di solito va da 2 a 4 kg, ma bisogna sommare il peso dell’acqua da inserire nel serbatoio. Attenzione anche alla regolazione del getto di vapore, particolarmente utile in caso di utilizzo su quelle superfici che risultano più delicate. Quanto alla potenza, il getto dovrebbe avere una pressione di almeno 3 o 5 bar per rimuovere la carica batterica e risultare dunque efficace.
Come per qualsiasi altro elettrodomestico, la qualità dei materiali incide sulla resa finale. Nel caso di una scopa a vapore, per esempio, è fondamentale che il corpo sia realizzato con materiali leggeri ma ultra resistenti, e che la struttura della caldaia riesca a tollerare anche a un calore elevato senza rovinarsi. Di solito una scopa a vapore è dotata di un manico regolabile in altezza per poter mantenere una postura corretta durante l’utilizzo e ridurre la fatica. In molti casi, il manico può venir ripiegato su se stesso per occupare meno spazio quando non si utilizza la scopa. Da valutare, anche la snodabilità della testa, in molti modelli può essere piegata di 180 gradi, in modo che possa pulire anche sotto i mobili. La testa pulente triangolare, a questo proposito, permette di raggiungere agevolmente anche gli angoli, rispetto a quella classica rettangolare.
Vi sono poi modelli di scope a vapore che assicurano uno snodo laterale della testa a a destra o a sinistra, in questo modo si riesce velocemente a superare ostacoli come gambe del tavolo e delle sedie. Trattandosi di apparecchi alimentati nella maggioranza dei casi con la corrente, è bene valutare infine la lunghezza del cavo che di solito va da un minimo di 4 ad un massimo di 8 metri. Sono però anche presenti modelli di scope a vapore senza fili.
La scopa a vapore permette di pulire diversi tipi di pavimenti, come quelli in cotto, in ceramica e in marmo. Quanto al parquet, è importate accertarsi che questo sia stato in precedenza trattato con un sigillante resistente al vapore per essere certi che non si rovini. A questo proposito, vi sono scope dotate della funzione vapore secco, ciò significa che la componente umida è al minimo e che le superfici trattate non presentano macchie o aloni. Questa funzione, dunque, è particolarmente consigliata per i pavimenti in legno naturale o per la classica moquette.
Per igienizzare i pavimenti della propria casa, occorre innanzitutto aspirare tutta la polvere con una scopa o un aspirapolvere e solo successivamente passare all’utilizzo della scopa a vapore. Bisogna procedere facendo dei movimenti in avanti che permetteranno una corretta fuoriuscita del vapore, e dei movimento indietro per raccogliere tutto lo sporco nel panno in microfibra. Per mantenere la superficie pulita, a lavoro ultimato, si raccomanda di passare un altro panno per proteggere ulteriormente la superficie.